Referendum, la Cgil Udine lancia la volata
È la Cgil di Udine, in Friuli Venezia Giulia, a lanciare la volata verso il voto sui cinque referendum sul lavoro e sulla cittadinanza, in programma l’8 e il 9 giugno. Ha preso il via infatti nella sede della Camera del lavoro il primo Comitato per i 5 Sì ad essere stato costituito in regione. Ne fanno parte, oltre alla Cgil, anche le rappresentanze territoriali di Anpi, Arci, Comitati No AD, Unione degli Studenti (Uds) e Unione degli universitari (Udu) tra le associazioni, Open, Pd, Possibile, Rc, Sinistra italiana e Verdi tra le forze politiche.
FRONTE COMPATTO Imminente l’annuncio delle prime iniziative nel capoluogo e sul territorio della provincia, che scatteranno a partire dal 12 aprile, data ufficiale indicata dalla Cgil nazionale per l’avvio della campagna verso il voto. «L’appuntamento con i referendum – dichiara il segretario generale della Cgil Udine Emiliano Giareghi – segnerà in modo profondo tutti i grandi appuntamenti che ci separano dal voto, a partire dalle manifestazioni del 25 Aprile e del Primo Maggio, tradizionali punti d’incontro per il mondo del lavoro e per le forze politiche della sinistra, che significativamente hanno scelto di schierarsi compatte a sostegno dei cinque sì, sia per quanto riguarda i quattro referendum sul lavoro, promossi dalla Cgil con oltre 4 milioni di firme, sia a sostegno di una riforma nell’accesso alla cittadinanza, con il dimezzamento da 10 a 5 anni del requisito di residenza legale».
LAVORO E CITTADINANZA I primi due quesiti sul lavoro puntano a contrastare i licenziamenti illegittimi, abrogando il contratto a tutele crescenti nelle imprese con più di 15 dipendenti, con il ritorno del diritto alla reintegra del dipendente licenziato, e cancellando il tetto massimo che limita le penali a carico delle imprese con meno di 15 dipendenti. Punta all’annullamento di una delle modifiche chiave introdotte dal jobs act anche il referendum sui contratti a termine: se vinceranno i sì, infatti, il ricorso a contratti a tempo determinato dovrà essere motivato da causali anche per rapporti di lavoro di durata inferiore ai 12 mesi. Il quarto quesito riguarda invece la sicurezza dei cantieri e punta a cancellare ogni ipotesi di esclusione di responsabilità in solido dell’azienda appaltante in caso d’infortunio a un dipendente di un’impresa subfornitrice.
BATTAGLIE DI CIVILTÀ «Dietro ai quattro referendum promossi dalla Cgil – dichiara ancora Giareghi – ci sono battaglie di civiltà che puntano a una piena tutela dei diritti al lavoro, alla dignità e alla sicurezza, come guarda alla dignità e a una giusta integrazione dei cittadini stranieri il quinto referendum, quello sulla cittadinanza, che vede anch’esso la Cgil convita sostenitrice della battaglia per il sì». Una convinzione che porterà la Cgil a organizzare un fitto programma di iniziative che riguarderanno l’intero territorio provinciale e che verranno annunciate a partire dai prossimi giorni.