La grande distribuzione si ferma ancora

Oggi volantinaggi in tutti i
principali centri commerciali della regione, domani (28 maggio) lo sciopero di
un’intera giornata, proclamato da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil a
sostegno del rinnovo del contratto, il terzo dopo quelli del 7 novembre e del
19 dicembre 2015. I lavoratori della grande distribuzione, oltre 15mila in
regione, si fermeranno un’altra volta: dietro a questa nuova mobilitazione la
rottura consumatasi il 13 aprile scorso al tavolo con Federdistribuzione,
l’associazione che raggruppa i grandi gruppi del settore, come Carrefour,
Despar, Iper, Bennet, Auchan, Pam-Panorama, Coin, Leroy Merlin, Ikea, Metro,
Decathlon, Conforama, Limoni, Zara e molti altri (diversamente dai due scioperi
di fine 2015, questo non riguarda i gruppi della distribuzione cooperativa).
Molto marcate le distanze tra
domanda e offerta sul fronte salariale. L’ultima proposta di Federdistribuzione,
dopo 28 mesi dall’avvio delle trattative e 18 dalla scadenza del precedente
contratto, prevede infatti una massa totale di aumenti pari a 1.831 euro nel
triennio 2016-2018, contro i 3.000 del contratto Confcommercio, siglato già  a
marzo 2015. Contratto che ha già  portato un aumento salariale medio di 30 euro,
45 con lo scatto del 1° giugno prossimo, contro i 15 euro mensili di scatto che
Federdistribuzione erogherà  unilateralmente sempre dal 1° giugno. Posizioni
molto distanti anche sulla parte normativa, dal momento che Federdistribuzione
punta a introdurre articoli che consentano alle aziende deroghe unilaterali al
contratto, anche in assenza di accordi con la rappresentanze sindacali, in un
settore già  molto toccato dalla deregulation delle aperture e dal moltiplicarsi
dei contratti atipici.
Lo sciopero, proclamato per
l’intera giornata, sarà  accompagnato da una manifestazione regionale di
protesta che si terrà  al Cittafiera di Udine (Torreano di Martignacco) dalle
10.30 alle 13. Una protesta preceduta, come detto, dai volantinaggi di oggi,
rivolti anche alla clientela, invitata a boicottare la spesa negli esercizi
toccati dallo sciopero, in segno di solidarietà  con i lavoratori.