«Salvaguardare i lavoratori e l’autonomia del Consorzio Agrario Fvg»

«Salvaguardare l’assetto organizzativo, occupazionale e professionale del personale del Consorzio Agrario Fvg e contemporaneamente mantenere l’autonomia gestionale dell’agricoltura regionale». È quanto chiedono, ribadendo i concetti già espressi il 20 ottobre scorso in un confronto con i vertici consortili, le segreterie regionali dei sindacati del settore agroalimentare Fai Cisl e Flai, assieme alle rappresentanze sindacali del consorzio, in merito al paventato coinvolgimento dell’ente in un progetto nazionale di Coldiretti che prevede, come emerso nei giorni scorsi sulla stampa, la costituzione delle società Consorzi Agrari d’Italia (Cai) e Consorzi agrari d’Italia Real Estate, nelle quali far confluire i rami d’azienda operativi e immobiliari dei consorzi agrari territoriali Italiani.
I segretari regionali Claudia Sacilotto (Fai) e Alessandro Zanotto (Flai) esprimono preoccupazione per quanto sta accadendo, anche alla luce delle dimissioni del presidente regionale della Coldiretti, Michele Pavan, sostituito da un esponente confederale di fuori regione, e chiedono l’apertura immediata di un tavolo con la Giunta. «Abbiamo inviato all’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Zanier ““ spiegano in una nota unitaria ““ la richiesta di attivare un tavolo, con lo scopo di analizzare la situazione venutasi a creare all’interno del Consorzio Agrario. Questo ““ aggiungono i segretari ““ anche in considerazione del fatto che, sempre nell’incontro del 20 ottobre, i vertici consortili ci avevano dichiarato di non conoscere in modo preciso il possibile progetto di aggregazione. Progetto indubbiamente ambizioso, ma che prevede l’adesione di tutti consorzi agrari italiani senza presentare un dettagliato piano industriale, ma concentrandosi esclusivamente sugli aspetti patrimoniali». Da qui una richiesta di chiarezza che, anche attraverso l’intervento della Giunta regionale, i sindacati pretendono dai vertici nazionali di Coldiretti. Non senza definire «alquanto contraddittorio» l’atteggiamento del presidente nazionale della confederazione Ettore Prandini, «che da un lato preme per l’aggregazione, dall’altro non ha ancora aderito al progetto in qualità di presidente del Consorzio Agrario del Nordest, che raggruppa più province», e segnalando anche come diversi consorzi abbiano detto no all’unificazione.
Sacilotto e Zanotto invocano chiarezza, anche in virtù del fatto che il nuovo contratto nazionale di categoria, in corso di discussione, contiene alcuni importanti articoli riguardanti le relazioni sindacali e in particolare il diritto d’informazione . «Gli interessi del lavoro e quelli delle imprese ““ concludono ““ non sono contrapposti, ma è necessario riconoscere pari dignità a entrambi e chiarire i tanti dubbi che creano disorientamento e tensione anche tra i lavoratori e nel sindacato, dovuti alle ripetute e incomprensibili pressioni cui è sottoposto in questa fase il mondo agricolo».