Sanità , l’allarme dei pensionati Cgil: riforma a rischio stop

Riforma sanitaria ferma al palo. A lanciare l’allarme il sindacato pensionati Cgil della provincia di Udine, con la segretaria provinciale Daniela Vivarelli e Gabriella Brugnolo, nel corso di un confronto convocato alla Camera del Lavoro di via Bassi proprio per fare il punto sullo stato di attuazione della legge regionale 17/2014. 
A preoccupare i pensionati della Cgil i ritardi nel rafforzamento dei servizi territoriali e nell’integrazione tra ospedali e strutture territoriali. In particolare, come ha evidenziato nella sua relazione Gabriella Brugnolo, sul territorio dell’Azienda sanitaria, dove non sono ancora partiti quei centri di assistenza primaria che negli obiettivi della Regione dovevano essere almeno due per ciascuna azienda entro il 2015. «Se in altre realtà  territoriali anche di questa provincia come l’azienda 2 ““ dichiara Brugnolo ““ servizi come l’assistenza domiciliare integrata e l’infermiere di comunità  sono già  attivi, a Udine e nel medio Friuli siamo molto più indietro». Inevitabili le ricadute negative in termini di accessi al Pronto Soccorso e liste di attesa, due criticità  ancora lontane da una soluzione. 
A rallentare il processo i ritardi nella nuova convenzione tra Regione e medici di medicina generale, fondamentale per avviare quel modello di assistenza diffusa e 7 giorni su 7 cui punta la riforma Telesca. Da qui la scelta dello Spi di invitare all’incontro di Udine anche un rappresentante dei medici di base, l’ex assessore alla sanità  Ezio Beltrame, anche per fare il punto su una trattativa, quella tra la categoria e la Giunta regionale, che secondo quanto anticipato dall’assessore Telesca sarebbe ormai in dirittura d’arrivo. «L’assessore ““ commenta Gino Dorigo, della segreteria Spi-Cgil ““ ci ha assicurato che la firma arriverà  entro un mese: il nostro auspicio è che la trattativa si concluda in modo positivo, perché senza un contributo costruttivo e responsabile dei medici di base gli obiettivi della riforma, che lo Spi ha condiviso e condivide, sono destinati a restare lettera morta».