Non solo Monfalcone: tutte le piazze del Primo Maggio in Fvg

Tutto pronto a Monfalcone per ospitare la manifestazione nazionale del Primo Maggio. Il palco da cui parleranno i segretari generali di Cgil. Cisl e Uil Pierluigi Bombardieri, Luigi Sbarra e Maurizio Landini è stato montato e piazza della Repubblica è pronta ad accogliere, alle 10 di mercoledì, migliaia di manifestanti dal Friuli Venezia Giulia e dalle regioni vicine. Capitale del Primo Maggio 2024, il Friuli Venezia Giulia vedrà anche le tradizionali manifestazioni di Cervignano, con partenza da piazza Indipendenza (ore 10.30) e conclusioni del segretario generale della Cgil Udine Emiliano Giareghi, e il corteo di Trieste, organizzato dalla sola Cgil. In Friuli da segnalare anche la Festa del lavoro Cgil-Cisl-Uil a Cussignacco, con il patrocinio del Comune di Udine e la Festa dei lavoratori nella sala polifunzionale di Lauco, su iniziativa della Cgil, tutti nella mattinata di mercoledì. A Cervignano e a Lauco sarà anche possibile firmare a sostegno dei quattro referendum contro la precarietà e per la sicurezza sul lavoro promossi dalla Cgil.
Vent’anni dopo la storica manifestazione nazionale del Primo maggio 2004 a Gorizia, voluta per celebrare l’allargamento a est dell’Ue, l’Europa torna al centro della Festa del lavoro, anche se in una chiave diversa : se nel 2004 si festeggiava l’ingresso della Slovenia e di altri nove nuovi stati nell’Europa unita, oggi il mondo del lavoro guarda all’Europa chiedendole un maggiore protagonismo nella ricostruzione di un futuro all’insegna della pace e della giustizia sociale. Cgil, Cisl e Uil lo fanno da Monfalcone, città non solo di confine, ma anche simbolo, con i suoi cantieri, il suo tessuto demografico e le sue tensioni, delle sfide, delle difficoltà e delle contraddizioni con cui deve fare i conti oggi il nostro tessuto economico, occupazionale e sociale. Sfide e difficoltà che riguardano anche la sicurezza, in un Paese e una regione che anche quest’anno vedono aumentare il numero di infortuni e di morti sul lavoro, in crescita sia a livello nazionale che in Friuli Venezia Giulia.
Tra le chiavi strategiche per intervenire con più efficacia sul fronte della sicurezza, per la Cgil, nuove regole normative e contrattuali sulla catena degli appalti e un potenziamento dei controlli nelle aziende. «Un sistema caratterizzato da appalti a cascata come quello di Monfalcone – spiega il segretario regionale Michele Piga – favorisce la presenza di pratiche illecite come l’evasione fiscale e contributiva, l’intermediazione di manodopera, il caporalato. Protocolli di legalità e strumenti come la contrattazione d’anticipo con tutte le committenze pubbliche e private sono sicuramente percorsi da potenziare, così come vanno potenziati, sul fronte della prevenzione, gli organici degli ispettorati e dei servizi di Medicina del lavoro, tema che chiama direttamente in causa una Regione, la nostra, che non ha certo nella difesa della sanità pubblica una delle sue priorità, tutt’altro. Per quanto riguarda la formazione, va posto con forza anche il tema relativo all’utilizzo dei fondi ex articolo 13 del testo unico su salute e sicurezza, fondi che derivano dalle multe ai datori di lavoro e che vorremo fossero destinati alla formazione dei lavoratori, a partire da quelli impegnati nelle microaziende del terziario, troppo spesso dimenticati anche quando si parla di sicurezza».