Sciopero generale, difendere il manifatturiero

Tornano in piazza le battaglie per i salari, per una riforma fiscale che sostenga il potere d’acquisto di salari e pensioni, per la difesa della sanità  pubblica, per una riforma previdenziale che allenti la rigidità  della legge Fornero. Assieme alla grande sfida delle politiche industriali, tema centrale della nuova giornata di sciopero che domani toccherà  tutte le regioni del nord. A proclamarla, nell’ambito della mobilitazione contro la Finanziaria varata dal Governo, sono ancora una volta Cgil e Uil, con uno stop di 8 ore, quindi dell’intera giornata lavorativa, che stavolta toccherà  i settori privati. In Friuli Venezia Giulia l’agitazione toccherà  una platea di almeno 300mila lavoratori, da tutti i comparti del manifatturiero ai servizi, dalle utility al commercio.
La giornata sarà  caratterizzata anche da una serie di iniziative e manifestazioni sul territorio. La principale, in provincia di Udine, si terrà  dalle 9.30 alle 10.30 a Majano, davanti alla sede della Snaidero, una delle fabbriche simbolo del manifatturiero regionale, da tempo costretta a convivere con una non facile situazione di mercato.
Al centro della giornata, come detto, anche l’esigenza di un rilancio delle politiche industriali e le vertenze in atto sul territorio regionale, tra cui di Dl Radiators a Moimacco. «Lo sciopero ““ dichiara il segretario regionale della Cgil Villam Pezzetta ““ sarà  un’occasione di rilancio del grande tema della centralità  del manifatturiero per la tenuta del sistema economico e sociale del Friuli Venezia Giulia. Questa regione ““ prosegue Pezzetta ““ ha bisogno di un’idea di futuro che concentri obiettivi e risorse su ben precisi settori strategici, abbandonando una logica di distribuzione a pioggia, generica e dispersiva. Serve un progetto di politica industriale che ha caratterizzato solo parzialmente la gestione del Pnrr, così come si sente l’esigenza di rafforzare il ruolo di interlocuzione della Regione con le aziende e i settori chiave del manifatturiero».