Contratto alimentaristi, alla Cgil di Udine la presentazione ai delegati

Sono 7mila (400mila in tutta Italia) i lavoratori del Friuli Venezia
Giulia interessati dal rinnovo contrattuale dell’industria alimentare.
La firma è finalmente arrivata dopo la rottura del tavolo negoziale, a
gennaio scorso, e la massiccia mobilitazione dei dipendenti del settore.
Il risultato, al termine di una trattativa ad oltranza, è un rinnovo di
grande valore e prospettiva, che incrementa il salario reale e
introduce importanti innovazioni in tema di assetti contrattuali,
welfare e bilateralità , sicurezza, mercato del lavoro, conciliazione
tempi di vita e lavoro. Tutto questo sarà  illustrato nel corso
dell’attivo unitario convocato da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil per le
9.30 di venerdì 19 febbraio nella sede della Cgil di Udine, in via Bassi
36.
La durata del contratto, come evidenziano i segretari generali
Fabrizio Morocutti (Flai), Claudia Sacilotto (Fai) e Pierpaolo Guerra
(Uila), diventa quadriennale (2016-2019), mentre l’incremento salariale
medio a regime è di 105 euro lordi mensili, erogati in 5 tranche (20
euro dal 1° gennaio dal 1° gennaio di quest’anno), altri 15 da ottobre,
ulteriori 20 da ottobre 2017 e gli ultimi due scatti, ciascuno da 25
euro, da ottobre 2018 e settembre 2016. Restano in vigore, inoltre,
scatti di anzianità  e premi di produzione, inizialmente messi in
discussione da Federalimentare.
In materia di welfare sono state
rafforzate ed estese le funzioni del fondo Fasa, per assicurare
un’integrazione salariale ai dipendenti che perdono il posto di lavoro e
ai quali mancano non più di 24 mesi al godimento della pensione, e per
trasformazioni volontarie in part-time al fine di garantire un ponte
generazionale per le nuove leve oltre a posticipate le contribuzioni al
fondo stesso da parte dei lavoratori.
Se sotto il profilo degli
assetti contrattuali sono stati consolidati entrambi i livelli
negoziali, sul versante sicurezza viene introdotto il rappresentante
(Rls) di sito, al fine di assicurare prevenzione e sicurezza a tutti i
lavoratori di uno stesso sito produttivo. Novità  anche sul fronte del
part time, di cui viene rivista la disciplina attraverso l’affermazione
del concetto di reversibilità  e innalzata la percentuale dal 5 al 7%.
Viene inoltre introdotta la possibilità  del telelavoro e del lavoro
agile.  Di interesse il congedo per le donne vittime di violenza, con
l’aggiunta di ulteriori tre mesi retribuiti a carico dell’azienda
rispetto ai tre già  previsti dalla legge e il protocollo, da definirsi
entro la stesura, contro molestie sessuali e mobbing.
«Si tratta ““
commentano ancora Morocutti, Sacilotto e Guerra ““ di un rinnovo che dà 
risposte concrete ai lavoratori e sfida le imprese sul piano della
produttività , dell’innovazione, della partecipazione, che conferma
l’autorità  salariale del Ccnl e un orario di lavoro con limiti e
controlli contrattuali.