«Un settore in salute». Buone notizie dall’agroalimentare

«Un rinnovo contrattuale importante per un comparto che in Friulio attraversa un momento positivo anche
dal punto di vista occupazionale, con segnali di crescita in molte aziende». Questo il commento di Fabrizio Morocutti, segretario generale della Flai Cgil Udine, in occasione dell’attivo regionale unitario dei sindacati agroalimentari di Cgil, Cisl e Uil, convocato questa mattina a Udine per ilustrare ai delegati l’intesa sul nuovo contratto della categoria, raggiunta per il quadriennio 2016-2019. L’incontro è stato anche l’occasione per un aggiornamento sulla situazione di Latterie friulane, una delle più importanti realtà  del settore in provincia e in regione, dopo un anno dall’ingresso nel gruppo Parmalat. Sono 95 gli addetti al lavoro nello stabilimento di Campoformido, 15 quelli non riassorbiti, per i quali la Cigs scade a metà  marzo: «Per discutere della loro situazione e delle prospettive future sul versante occupazionale ““ fa sapere Morocutti ““ è previsto un incontro tra sindacati e azienda la prossima settimana».
Riguardo al contratto, che riguarda circa 7mila lavoratori in regione, oltre la metà  dei quali in provincia di Udine, Morocutti ha sottolineato l’importanza decisiva della mobilitazione dei lavoratori nello sblocco di una trattativa lunghissima ed estremamente difficile. «In un paese quasi in deflazione ““ ha detto il segretario Flai ““ realizziamo una crescita effettiva delle retribuzioni, confermando le scelte contenute nel documento sulla contraqttazione appena approvato da Cgil-Cisl-Uil. Con questo rinnovo si passa dalla tutela del potere d’acquisto delle retribuzioni al loro incremento reale. Una cosa straordinaria». Importantissimo, per Morocutti, anche il risultato ottenuto sul fronte delle tutele per chi perde il lavoro: «La riforma degli ammortizzatori sociali, e in particolare la riduzione della Naspi nel secondo anno oggi, è un problema che oggi mette in difficoltà  già  molte persone. Va in questa direzione l’impegno per la creazione di un fondo a sostegno del reddito dei lavoratori che saranno licenziati a meno di 24 mesi di distanza dall’età  pensionabile e di quelli che trasformano in part-time il tempo pieno per la cosidetta staffetta generazionale. Un risultato coerente con quella definizione di “piattaforma solidale” che avevamo coniato all’avvio del rinnovo».