Gruppo Kipre, sconcertante l’addio al piano industriale
Apprendiamo in data odierna, tramite un’inserzione a pagamento sul Sole 24ore, che la proprietà dei prosciuttifici Principe e King’s di San Daniele, facente capo alla famiglia Dukcevich, rinuncia al piano industriale di rilancio su cui aveva puntato in questi anni il gruppo Kipre. Tale decisione, che interessa circa 500 dipendenti tra Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia, ci coglie attoniti in quanto una simile ipotesi non era mai stata neppure lontanamente palesata in questi ultimi mesi, in cui i sindacati si sono più volte confrontati con la proprietà .
Questa totale mancanza di comunicazione è di per sé un atto irrispettoso nei confronti delle maestranze, che in questi mesi si sono rese disponibili a lavorare in un regime di flessibilità , dimostrando forte responsabilità per andare incontro alle esigenze dell’azienda, alle richieste del mercato e per permettere che il piano industriale producesse frutti positivi.
La Flai-Cgil di Udine tutto il suo disappunto per le modalità con cui l’azienda ha ritenuto di rendere note le sue scelte, considerando inaccettabile il mancato coinvolgimento preventivo delle organizzazioni sindacali e delle Rsu. Ma a preoccuparci sono soprattutto le possibili ricadute di tale scelta sul distretto di San Daniele, reduce da una crisi che è già stata ampiamente pagata e che ha richiesto enormi sacrifici da parte sia dei lavoratori che delle aziende. Troviamo inoltre sconcertante il consiglio di andare all’estero che, sempre nell’inserzione sul Sole, Mario e Sonia Dukcevich rivolgono ai propri figli, aggravando le incognite sulla continuità aziendale e sulle possibili ripercussioni occupazionali
I sindacati, da parte loro, si sono immediatamente attivati chiedendo un incontro urgente alla proprietà , per poter ottenere tutti i chiarimenti del caso. Chiederemo inoltre l’intervento della Regione Fvg. Resta inteso che se l’azienda non rispondesse in tempi brevi, attiveremo da subito ogni azione utile finalizzata alla salvaguardia occupazionale e al mantenimento sul territorio di una realtà di grande importanza per il distretto di San Daniele e per tutta l’industria agroalimentare regionale.