Aggressione al canile, un clima di ostilità che preoccupa
In un momento in cui la salute pubblica e il benessere degli animali dovrebbero essere una priorità per tutti e crescono numericamente i casi di aggressioni al personale sanitario, è preoccupante quanto accaduto a due professioniste che lavorano presso il canile di Udine. Due donne, impegnate ogni giorno a proteggere la comunità e gli animali, sono state aggredite da un proprietario di un cane durante la riconsegna di un animale trovato vagante.
La veterinaria e la cinovigile, entrambe figure essenziali per la tutela degli animali e la sicurezza della città, sono state vittime di un’aggressione fisica e verbale che ha causato loro un forte trauma sia fisico che psicologico, che renderà più difficile, per loro, il rientro a un lavoro tanto importante per la comunità quanto sottovalutato e poco tutelato, soprattutto quando si tratta di gestire animali e proprietari difficili: un ambiente complicato, dove la collaborazione con i proprietari non è sempre facile e serve molta pazienza, competenza e capacità di gestire situazioni d’emergenza.
L’aggressione subita non è solo un atto di violenza gratuita, ma un segnale preoccupante di come alcune persone reagiscano male alle regole e alle responsabilità legate agli animali domestici. Spesso ci sono ignoranza, superficialità o addirittura ostilità verso chi deve far rispettare la legge. Questo episodio mostra un problema sociale più grande, fatto di scarsa educazione civica, mancanza di rispetto per le istituzioni e per chi lavora per la sicurezza, e un senso di impunità che incoraggia comportamenti aggressivi. È fondamentale pertanto che vengano adottate misure più efficaci per proteggere il personale che ogni giorno offre un servizio prezioso alla comunità, oltre a sensibilizzare i cittadini sull’importanza delle norme per la custodia degli animali e sul rispetto verso chi le applica con responsabilità.
Questa violenza è un fatto grave, che va condannato senza esitazioni e che deve spingere tutti a riflettere e a intervenire, perché non si può più accettare un clima di aggressività che mette a rischio chi lavora per il bene comune. Serve un impegno condiviso da istituzioni, forze dell’ordine, reti associative e cittadini per costruire una società più rispettosa, in cui le regole siano viste come strumenti di convivenza e protezione reciproca. Ai cittadini di Udine, inoltre, si chiede di riconoscere il valore di chi si prende cura degli animali e della sicurezza, perché dietro ogni operatore del canile c’è una persona che rischia la propria incolumità per un servizio fondamentale. Chi aggredisce queste persone non colpisce solo loro, ma l’intera comunità, minando la fiducia nelle istituzioni e la convivenza civile.
La strada è lunga, ma ogni passo conta: riconoscere il valore di chi lavora per la comunità, garantirne la sicurezza e promuovere educazione e rispetto sono i primi passi per evitare che episodi simili si ripetano e per creare una società più civile e solidale.
Luca Racinaro, Medico veterinario Asufc
Delegato Fp Cgil Udine