La carica delle tute blu: 3mila in corteo per il contratto
Un segnale forte. Dalle fabbriche e da piazza Venerio, a Udine, invasa da quasi 3mila tute blu da tutta la regione. A lanciarlo i lavoratori e i sindacati metalmeccanici del Friuli Venezia Giulia, giunti a 40 ore di sciopero nella lunga vertenza per il rinnovo dei contratti Federmeccanica-Assistal, scaduto da quasi un anno, e Unionmeccanica (Confapi), scaduto il 31 dicembre 2024. Alte le adesioni nelle fabbriche, con punte che in provincia di Udine hanno toccato l’80% in DL Radiators, Comefri e Trametal, affollatissimo il corteo tenutosi in città, partito poco dopo le 10 di stamattina da piazzale Diacono. Il momento più caldo in via Torriani, sotto la sede di Confindustria Udine, con un lungo sit-in al grido di «contratto-contratto», uno slogan che è risuonato su tutto il percorso fino a piazza Venerio, sede del comizio conclusivo.
Obiettivo della mobilitazione sbloccare una trattativa che di fatto non è mai partita, come spiegano i segretari regionali di Fiom, Fim e Uilm, Simonetta Chiarotto, Pasquale Stasio e Roberto Zaami. «Federmeccanica e le altre associazioni datoriali devono sentire la voce dei lavoratori», dichiarano. Enormi, ricordano ancora i regionali, le distanze tra le richieste della piattaforma, che puntano ad un aumento medio a regime di 270 mensili alla fine del triennio di vigenza, scaglionato su scatti progressivi, e quanto riconosciuto dalle controparti datoriali, che intendono limitarsi all’erogazione dell’Ipca (Indice prezzi al consumo armonizzato), vale a dire 27 euro mensili per il 2025, meno di un terzo di quanto richiesto dai sindacati. Da qui l’appello di Fiom, Fim e Uilm, decisi a proseguire nella lotta fino allo sblocco della trattativa, non solo attraverso gli scioperi, ma anche rafforzando le altre forme di mobilitazione, come il blocco degli straordinari e della mobilità.